Arkéa-Samsic, il TM Hubert precisa: “L’indagine non riguarda la squadra. Se venissero confermate pratiche dopanti prenderemmo immediatamente provvedimenti”
È arrivato in serata un comunicato della Arkéa – Samsic sull’indagine aperta dalla Procura di Marsiglia per sospetti di doping. Dopo la perquisizione effettuata al termine della 17ª tappa del Tour de France nell’hotel della squadra durante la quale sono stati “scoperti molti prodotti sanitari tra cui farmaci e soprattutto di un metodo che può essere qualificato come doping” a cui ha fatto seguito la presa in custodia di due persone, un medico e un fisioterapista, il team manager Emmanuel Hubert ha chiarito la posizione della formazione transalpina.
“La scorsa settimana è avvenuta una perquisizione nel nostro hotel, come ho già confermato a vari media. Ha riguardato solo un numero molto limitato di corridori, così come il loro stretto entourage, non impiegato dalla squadra – ha precisato Hubert – La squadra, il suo direttore generale così come il suo personale, attualmente citati dai media, non sono stati assolutamente interrogati e di conseguenza non vengono tenuti informati di alcun elemento da vicino o da lontano, relativo all’andamento dell’indagine, che ricordo che non riguarda direttamente la squadra o il suo staff”.
Il team manager ha aggiunto anche che: “Ovviamente sosteniamo i nostri corridori, ma se si scoprissero, alla fine dell’attuale indagine, elementi che confermano la veridicità delle pratiche dopanti, la squadra si dissocerebbe immediatamente da tali atti e prenderebbe, senza attendere, le misure necessarie per porre fine ai legami che potrebbero unirla con metodi inaccettabili e a cui si è sempre opposta. Infatti, il team membro del MPCC, movimento per il ciclismo credibile, negli ultimi 20 anni ha sempre dimostrato il suo attaccamento all’etica e preso posizione a favore della lotta al doping”.
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